LA DIGA DEL GLENO

Una storia da non dimenticare

Oggi la piana del Gleno rappresenta un’oasi di tranquillità alpina, circondata dai pascoli e dalle maestose vette delle montagne bergamasche. È meta di numerosi percorsi escursionistici che salgono dalla valle di Scalve fino alla quota di 1500 metri, dalla quale si può godere di una splendida vista su tutto il massiccio della Presolana. Purtroppo però, questa località è anche legata ad un tragico evento avvenuto più di un secolo fa.

In quegli stessi alpeggi infatti, iniziarono nel 1917 degli importanti lavori che culminarono nel 1923 nella realizzazione di una grandiosa diga ad archi multipli, all’epoca considerata un prodigio dell’ingegneria moderna. Dopo i collaudi, l’invaso fu riempito alla sua massima capacità, ma falle e perdite furono subito evidenti. Non si fece a tempo a porre rimedio agli evidenti difetti di costruzione, perché la mattina del 1° dicembre 1923 il muro della diga cedette.

Nella loro discesa a valle, sei milioni di metri cubi di acqua cancellarono l’abitato di Bueggio, travolsero buona parte di Dezzo e altri comuni della Valle, fino ad arrivare a Darfo Boario e finire nel Lago di Iseo. In tutto, persero la vita oltre 400 persone.

Ancora oggi, raggiungendo a piedi la diga, è possibile ammirare la parte del muro di contenimento ancora esistente.

Inoltre, a memoria di questa tragedia, nel comune di Vilminore è stato allestito lo ‘Spazio Espositivo Gleno’, dove poter consultare materiale fotografico, cartaceo e racconti di testimoni dell’epoca.

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