La Val di Scalve è uno scrigno pieno di gioielli naturalistici, paesaggistici e storici. Sicuramente, uno di questi è il borgo di Dezzo.
Il nome deriva da quello del torrente omonimo, che attraversa il paese e che, in questo tratto, scorre placidamente. Le sue acque cristalline portano rinfresco d’estate e costituiscono un passatempo per i pescatori del luogo.
Uno degli accessi al fiume più comodi si trova all’altezza del Santuario della Madonnina, uno dei luoghi più cari agli abitanti della valle, la cui storia è tra l’altro legata a quella della Diga del Gleno. La chiesa originale, infatti, andò distrutta il primo dicembre del 1923, quando il muro della diga cedette. Ma passarono solo quattro anni e, nel 1927 fu eretto l’attuale Santuario, simile a quello originale, grazie alla dedizione e alla passione di tutta la popolazione che riuscì a raccogliere i fondi necessari alla ricostruzione.
Chi visita oggi il Santuario può bere l’acqua della fonte miracolosa scendendo una ventina di metri verso il letto del fiume dove è stato ricreato l’ambiente originale il più fedelmente possibile.
La particolarità del paese è costituita da una costruzione, conosciuta come la “casa sulla rupe”. Si tratta della Torre Civica, curioso edificio posto a oltre 15 metri di altezza, di origine medievale, risalente al XIV secolo e recentemente ristrutturato.
A sua volta, anche la Torre Civica è legata al disastro del Gleno. Il masso erratico su cui poggia la costruzione, infatti, resistette all’impatto con l’acqua deviandone il flusso, in modo che l’abitato sulla sinistra del torrente venisse salvato dalla distruzione.